4.2 – Nel nostro futuro un profondo verde

4.2 – Nel nostro futuro un profondo verde


L’analisi - SIAMO TUTTI CITTADINI DI CAMPAGNA

Contraddittorio eppure vero. Ci è apparso disarmante notare l’assoluta mancanza di consapevolezza delle radici contadine da parte della nostra comunità in particolare rispetto alla palese considerazione che il territorio agricolo rappresenta circa i due terzi della superficie totale del Comune. La mancanza di un reddito soddisfacente da parte degli imprenditori agricoli vede la progressiva chiusura di molte aziende anche nei settori tradizionalmente di eccellenza.

Sapete che le nostre produzioni tipiche come le ciliegie, il Parmigiano Reggiano e i vini rischiano di essere abbandonate? Il motivo: i prezzi di produzione sono più alti dei ricavi di vendita!

Le conseguenze sulla tenuta del nostro territorio appaiono evidentemente preoccupanti. Le Aziende agricole attive rappresentano una forma di controllo indispensabile per i lavori di sistemazione dei suoli e di regimazione delle acque superficiali che altrimenti sono destinate a provocare frane e smottamenti in modo sempre più frequente. E questo si ripercuote ovviamente sui bilanci pubblici che, a causa dei lavori di ripristino, vengono ad essere privati di risorse destinabili al miglioramento o creazione di altre opere. Sapete che il 90% dei nostri boschi in pochi anni potrebbe essere completamente distrutti, invasi da edere ed infestanti? il motivo: i boschi vanno curati e tagliati periodicamente!

Non appare nemmeno da questo punto di vista rassicurante il riutilizzo dei fabbricati rurali abbandonati ad uso abitativo residenziale in quanto, nella maggior parte dei casi, si tratta di una residenzialità priva di un rapporto con il territorio circostante, senza un’adeguata attenzione per il patrimonio naturale. Possiamo vivere in un territorio rurale fatto di case sparse e frazioni isolate chiedendo gli stessi servizi delle città?

L’altra conseguenza di una completa dimenticanza dei temi agricoli appare legata alla prolificazione della fauna selvatica nei nostri campi. Imbarazzante appare la dialettica tra fautori della caccia e ambientalisti che immobilizza una seria ed efficace politica del controllo degli animali selvatici e della salvaguardia dei redditi degli agricoltori costretti a procedure vessatorie e molte volte vane, nella richiesta di danni.

Possiamo vivere tra colline e boschi senza farsi carico delle problematiche e delle opportunità che tale ambiente ci offre? E ancora, i costi derivanti dalla pressione abitativa dell’ambiente siamo in grado di sostenerli come collettività, delegandola ad altri, senza una responsabilità individuale?

Le nostre proposte –PRIORITÀ RURALE

NOI di MONTEVEGLIOBENECOMUNE crediamo sia necessario riportare al centro dell’interesse amministrativo la vocazione rurale del nostro territorio e questo non per soddisfare gli interessi di una parte di cittadini che, nell’agricoltura vedono la principale fonte di sostentamento, ma perché è responsabilità di tutti la conoscenza e la cura di un territorio che non può essere mercificato in lottizzazioni residenziali. Dal benessere del territorio si potrà ottenere benessere collettivo attraverso:

la produzione di energia pulita con la realizzazione di centrali ad energia solare, ad azionariato diffuso tra i cittadini, anziché piccoli pannelli fotovoltaici che a malapena soddisfano l’assorbimento energetico individuale.

L’attivazione di dinamiche di riutilizzo del legname e delle risorse combustibili.

La creazione di gruppi di acquisto tra i cittadini per una spesa consapevole che metta anche i prodotti locali al centro dell’attenzione.

La riqualificazione del Parco Regionale dell’Abbazia come grande risorsa produttiva e non solo come polo di attrazione turistico e didattico.

La realizzazione di processi continuativi, virtuosi, di collegamento tra produttori e cittadini (la filiera corta di distribuzione in piazza a Monteveglio ovvero i mercato dei contadini locali).

L’educazione verso le aziende agricole come centri di sviluppo per l’assunzione di comportamenti responsabili attraverso l’adozione di tecniche di bio-agricoltura e lotta integrata.

Programmare piste ciclabili, che attraversino il paese e lo mettano in collegamento con tutti i comuni limitrofi, al fine sia di disincentivare l’utilizzo dell’automobile per brevi spostamenti sia di attrarre turismo e visitatori attratti dal paesaggio e dall’ambiente.

Fare accordi sovra comunali con le aziende di trasporto provinciale per incentivare il parcheggio dell’auto in area designate e l’utilizzo del mezzo pubblico che sia conveniente per il cittadino.

Stimolare l’organizzazione dei privati per una mobilità pubblica di vallata fatta di piccoli mezzi che ci metta in condizione di utilizzare meno la macchina e ci colleghi con la suburbana che sia accessibile anche alle persone con difficoltà motorie.

Prevedere semafori intelligenti, soprattutto in frazioni (es. Ziribega) di forte passaggio pendolare

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