L’INDIFFERENZA È IL PESO MORTO DELLA STORIA di Antonio Gramsci

Vi offriamo una pagina sferzante, vivissima e lucidissima....ricca di tanti "perché",moti dei quali sono quelli per cui abbiamo deciso di imbarcarci in questa avventura...speriamo che ci faccino riflettere tutti sull'idea di partecipazione....



L’indifferenza opera potentemente nella storia.

Opera passivamente, ma opera.

È la fatalità;

è ciò su cui non si può contare;

è ciò che sconvolge i programmi,

che rovescia i piani meglio costruiti;

è la materia bruta che strozza l’intelligenza.

Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti,

avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà,

lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare,

lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.

Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani,

non sorvegliate da alcun controllo,

tessono la tela della vita collettiva,

e la massa ignora, perché non se ne preoccupa;

e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti,

sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale,

un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti,

chi ha voluto e chi non ha voluto,

chi sapeva e chi non sapeva,

chi era stato attivo e chi indifferente.

Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,

ma nessuno o pochi si domandano:

se avessi fatto anch’io il mio dovere,

se avessi cercato di far valere la mia volontà,

sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo:

perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti.

Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito

che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente,

di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto.

E sento di poter essere inesorabile,

di non dover sprecare la mia pietà,

di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo,

sento nelle coscienze della mia parte

già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo.

E in essa la catena sociale non pesa su pochi,

in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità,

ma è intelligente opera dei cittadini.

Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare

mentre i pochi si sacrificano, si svenano.

Vivo, sono partigiano.

Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.


Antonio Gramsci


"LA NOSTRA CITTA' FUTURA"


Indifferenti - 11 febbraio 191

9 commenti:

  1. come si può non essere d'accordo con questa idea di democrazia?!?
    anche perchè, se non è questa la democrazia, allora cos'è?

    la parola stessa ci dice che il potere è del popolo, è lui solo sovrano di se stesso.
    e allora, come può un popolo non essere partecipe quando usa il suo stesso potere?

    solo con il coinvolgimento di tutto il popolo, nelle scelte che lo riguardano, si instaura una vera democrazia.

    questo è stato il motivo vero che mi ha portato a sostenere questa idea, maturata poi in un progetto concreto di riattivazione e restituzione del potere del popolo al popolo.

    e allora io mi chiedo:
    come si può non sostenere un progetto del genere?
    davvero siamo capaci solo di lamentarci a cose ormai compiute, magari con argomentazioni banali dettate solo da risentimenti ideologici?
    e perchè "alcuni" dovrebbero essere infastiditi o impauriti di questa novità, che coinvolge tutti?

    che sia proprio questo il problema? il fatto che TUTTI siano coinvolti e resi responsabili del destino che ci riguarda come comune e come comunità?
    perchè questo diventa un ostacolo alla politica, quando, invece, è la risorsa fondamentale su cui si basa il nostro concetto di democrazia?

    torniamo ad essere una comunità attiva, che viva e condivida le responsabilità, che sappia godere del proprio territorio e sappia sfruttare il contributo particolare di ogni singolo, per crescere e maturare in una democrazia vera.

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  2. Sempre Fortitudo in A24 aprile 2009 alle ore 05:45

    scusatemi, vi posto un modesto intervento solo perchè vedo che siete poco seguiti e mi dispiace, perchè ritengo che una alternativa democratica sia sempre importante e costruttiva per un territorio.
    Io capisco rispolverare i concetti di democrazia di un grande statista come Gramsci, ma certi passaggi sono stati ingoiati a ragione o meno dalla storia, inoltre conoscendovi tutti bene, secondo me portate "agli altari" un signore che con gli altari poco ci sposa!!!
    Ragazzi io vi seguo con affetto e simpatia ma se posso dire la mia anzichè riportare le teorie comuniste non è forse meglio postare un bel programma elettorale serio dove si dice che cosa fare e come fare, dove tagliare e dove spingere; non è forse meglio portare alla gente i nomi dei candidati per vedere la serietà delle persone, vi ricordo che a Monteveglio si votano le persone non i partiti.
    Dai ragazzi mancano pochi giorni bisogna spingere se no si sta a casa e che figura ci fate!!!!

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  3. nelle tante riunioni fatte nelle settimane passate, ci siamo trovati più volte a discutere su quale ruolo darci all'interno della società di monteveglio. per farlo ci siamo dovuti soffermare a capire com'è impostata la società di monteveglio (sia dal punto di vista politico, sia dal punto si vista culturale). e la nostra analisi ci ha mostrato una società ingessata, ferma, bloccata a una serie di "abitudini" e pregiudizi (di tutti i tipi). da qui si è sviluppato un discorso di "liberazione" della società da questi vincoli (imposti e autoimposti). per questo ci siamo soffermati sul concetto di democrazia (io penso che oggi tanti ne parlino, ma pochi ci abbiano riflettuto davvero). perchè tutto parte da qui! e dopo aver elaborato cosa significa per noi questo concetto (il che non è un puro esercizio intellettuale, ma DEVE avere delle ripercussione nella nostra vita, visto che siamo animali sociali..), ci sentiamo in obbligo di esporlo alla maggior parte delle persone, non per convincerle della "nostra verità", ma per creare quel confronto che è prerogativa della democrazia.

    e allora perchè associare questo concetto ad una parte politica (tant'è che tutti si dicono democratici)? perchè limitarlo ad una ideologia che, guardando bene, la fa soffocare?

    la "nostra" democrazia vuole andare oltre a tutto ciò. la "nostra" democrazia ha bisogno di affermarsi nel dialogo e nel confronto, a prescindere dall'ideologia politica o culturale di ogni persona, facendo invece tesoro di queste differenze.
    la "nostra" democrazia è un concetto impegnativo e difficile (e lo sappiamo bene), ma d'altra, se abbiamo scoperto un tesoro come facciamo a non essere contenti e a non dirlo a tutti?!?

    la nostra proposta principale, che viene prima di tutto, è riportare il dialogo a monteveglio, è formulare domande che hanno bisogno di una attenta riflessione per potervi rispondere.

    credete che sia un programma elettorale meno impegnativo di altri?!?

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  4. Carissimo "Sempre Fortitudo in A" ,
    ti ringrazio innanzitutto per il tuo intervento e per l'interesse al nostro gruppo e al nostro lavoro.
    Mi spiace che il testo inserito nel blog ti abbia "irritato" (come può darsi abbia fatto ad altri).
    L' ho scoperto io casualmente tempo fa e l'ho inviato agli amici del gruppo senza svelarne l'autore, chiedendone l'opinione sul significato di quelle parole.
    L'effetto sortito è stato sorprendente: ad un'attenta lettura, parola per parola, ci siamo resi conto di quanto mai fosse attuale quell'appello che potevamo senz'altro fare nostro.
    Il fatto poi che solo dopo ne sia stato svelato l'autore non ha sminuito il messaggio colto.
    Tu dici di conoscerci e di seguirci con affetto: forse allora il tuo giudizio non è del tutto ponderato o quanto meno non siamo ancora riusciti a trasmettere, a chi ci osserva o ascolta l'entusiasmo che anima il gruppo per il nostro progetto di rimettere al centro la persona, il cittadino come artefice consapevole e corresponsabile di scelte condivise con una comunità attiva.
    In conclusione, quello che vorrei che chi ci ascolta comprendesse è che a noi non interessano le "etichette" appiccicate alle persone (comunista, rifondaiolo, cattocomunista o quant'altro)

    A NOI INTERESSANO SOLO LE PERSONE

    in quanto tali, con tutto quello che hanno da "portare" nel gruppo (idee, esperienze, competenze, critiche).
    Monteveglio Bene Comune è aperto a tutti quelli che hanno voglia di riscoprire quanto sia bello uscire di casa, stare insieme, scambiarsi idee e darsi da fare per provare a ricucire un abito fatto su misura per noi!
    Nessuno di noi ha la bacchetta magica per risolvere i nostri problemi e sinceramente non ci interessa proporre uno sterile programma elettorale preconfezionato, un elenco di "utopie" che già in partenza sappiamo, come spesso succede, rimangano tali.
    Ti aspettiamo quindi ai prossimi appuntamenti: abbiamo bisogno del contributo di tutti, perchè solo tutti insieme potremo stilare quello che tu chiami "un bel programma elettorale". Sagittarius

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  5. Egregio "Sempre Fortitudo in A"

    Non mi piace la politica, o meglio, non credo che quella che vedo davanti ai miei occhi sia vera politica, mi piace ascoltare e, ragionando con la mia testa, permettermi di non essere d'accordo in tutto o in parte oppure condividere fino al punto di essere entusiasta idee e ragionamenti.

    Credo sia meglio leggere, capire ed assimilare un idea e se la si condivide farla propria, indipendentemente dalla persona che l'ha espressa.
    Se un'idea è buona, ma è proposta da una persona che è ideologicamente diversa da me, perchè la devo scartare?

    Quanto scritto da Gramsci è bello e condivisibile.

    Anche alcune politiche sociali sviluppate nel periodo fascista erano buone idee e sono tuttora in essere come ad esempio l'INPS.

    E quello che disse Robert Kennedy, sull'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere di una Nazione lo dobbiamo scartare solo perchè espresso da un aspirante Presidente degli Stati Uniti?

    Perchè associare un idea ad una persona e non utilizzarla per quello che è?

    Negli incontri che abbiamo avuto ci sono stati più volte inviti a formare liste di nomi e buttare giù programmi e, per uno come me che deve essere pienamente convinto di quello che propone e quello che promette deve essere mantenuto e portato a termine, l'idea di "buttare giù" un programma solo perchè è quello che la gente si aspetta, faccio fatica ad accettarla.

    In passato ci sono stati proposti e tuttora ci vengono offerti, legislatura dopo legislatura, programmi elettorali demagogici, con concetti e promesse ripetute puntualmente in tutte le campagne elettorali e molte volte disattese, e mai nessuno che abbia ammesso il fallimento di un progetto e promesso di non commettere di nuovo lo stesso errore.

    Ho davanti alcuni volantini e vi garantisco che chi li ha scritti deve avere fatto un notevole sforzo a scrivere in modo diverso le stesse cose.

    Tutti scrivono che aiuteranno i cittadini a uscire dalla crisi, tutti parlano di scuola, di territorio, di mobilità, di ecologia, di qualità della vita.

    Tutti: sosterranno, valorizzeranno, contribuiranno, favoriranno, svilupperanno, garantiranno, risponderanno, ma in che …..anno??? …..solo per fare rima.

    Sono le stesse cose che abbiamo già sentito troppe volte.

    Perchè chiedere di nuovo "un bel programma elettorale serio dove si dice che cosa fare e come fare, dove tagliare e dove spingere"?

    Sarebbe semplicissimo rispondere con un "Tagli agli sprechi" e "Spingeremo per risolvere i problemi della gente".

    Anche a me era venuta una sorta di frenesia di omologazione, ma poi ho realizzato che in questo clima di cambiamento vorticoso di situazioni che ci circonda, è sicuramente meglio proporre un METODO diverso per garantire su ogni problema una valutazione che verrà fatta con coscienza e serietà in un preciso e determinato modo, in un programma aperto che, dopo avere ascoltato le persone, proponga le varie scelte ai cittadini, per arrivare alla decisione più condivisa possibile.
    La grossa differenza tra noi e tutti gli altri è appunto nel METODO, noi siamo partiti dal basso, ci siamo trovati con altri cittadini, ci siamo confrontati, alcuni di noi hanno dimostrato la disponibilità a mettersi in gioco condividendo certi valori, elementari se vogliamo, ma d'altra parte parliamo anche di un paese di 5000 persone che devono risolvere tutto sommato problemi che nella loro gravità, essenzialmente sono elementari, consapevoli che parliamo di Monte-veglio e non di Monte-citorio e che basta solo agire con BUONSENSO lasciando perdere tutti i giochi e le strategie di partito che trovano uno spazio a Roma, ma là dovrebbero restare.

    Carlo Negri

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  6. sempre fortitudo in A27 aprile 2009 alle ore 04:01

    Cara Saggitarius,
    vedi, ogni frase, ogni intervento, ogni pensiero andrebbe sempre riportato per intero e mai con passaggi estrapolati, pur capendone la sua lunghezza, chi estrapola pensieri di altri tende sempre a coglierne la parte che a lui più aggrada senza in effetti rendere il vero senso del dire.
    Non solo, nella fattispecie l'intervento di Gramsci è scritto nel 1924, pochi mesi dopo l'inizio della dittatura fascista, di un regime che si stava imponendo con la forza e dove i più plaudevano per mera ignoranza, dove quasi tutta l'italia non sapeva ne leggere ne scrivere.
    Oggi perdonami ma se esistesse davvero un regime dittatoriale sarebbe molto più grave, equivarrebbe dire "popolo siete tutti dei cretini". Gramsci richiama il suo essere uomo d'azione, "partigiano" dice lui, proprio per il suo essere combattivo, essere comunista e quindi combattente del bene comune e non uomo impegnato per risolvere gli altrui problemi, insomma per dirla breve il suo intervento vuole incitare il popolo alla ribellione, anticipa il percorso della rivolta partigiana come si evince chiaramente dal finale della tua estrapolazione.
    La cosa strana, scusa, ma è come poi nel tuo disquisire piacevolissimo dici l'esatto contrario del pensiero di Gramsci, cito:
    "Nessuno di noi ha la bacchetta magica per risolvere i nostri problemi e sinceramente non ci interessa proporre uno sterile programma elettorale preconfezionato, un elenco di "utopie" che già in partenza sappiamo, come spesso succede, rimangano tali".
    Accettare un percorso senza conoscerlo è palese sinonimo di indifferenza, io se non sono un indifferente non posso condividere un programma che non conosco, se esso sarà utopistico lascia giudicare a me, se giudichi tu e io mi adeguo significa che non penso, che sono amorfo e quindi ricado in quel di prima!!!!!!

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  7. sempre Fortitudo in A27 aprile 2009 alle ore 04:40

    Negri, due parole sole.
    se non ti piace la politica non farla, tu adesso stai facendo politica (dal latino polis.
    Gramsci bellissimo e condividibilissimo, solo che ripeto incita alla guerra civile!!!!
    Vedo con piacere che guardi report, anche io, è un programma bellissimo e l'intervento di JFK è del 64 ma sembra scritto oggi.
    Ma da entrambi i discorsi non trovo l'idea per Monteveglio!!!!!
    Non solo il tuo intervento non mi piace, scusami vi seguivo con molta simpatia ma!!!!!
    Un programma elettorale non si butta giù, la gente se lo aspetta, io me lo aspetto, perchè voglio sapere chi e cosa votare, troppo facile parlare di metodo diverso, ditemi il vostro metodo e io valuterò se è realmente diverso.
    dici che spingeremo per risolvere i problemi della gente, ma quali??? tutti!!! o solo alcuni !!!!! parlami di sicurezza e dimmi cosa farai.
    parlami degli extra comunitari e dimmi cosa farai
    parlami delle strade e dimmi cosa farai
    e per gli agricoltori ????
    e per i giovani, e per i disoccupati e per i disabili, e per i commercianti......e per e per e per
    Dici, "per uno come me che deve essere pienamente convinto di quello che propone"
    ma che cosa proponi ????
    Io al vostro incontro sabato ero presente ma non avete proposto nulla e la cosa mi preoccupa se vi devo votare!!!!!!!

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  8. MA STIAMO PARLANDO DI FEDE OPPURE DI POLITICA?

    BEH MI PARE CHE GIA' DAL NOME SIAMO VICINI ALL'ILLUSIONISMO.

    SEMPRE IN A MI PARE DIFFICILE MA ALMENO STIAMO LOTTANDO PER NON RETROCEDERE.

    LOTTARE CERTO E SENZA PAURA NE DELLE CRITICHE NE DELLE LUSINGHE DI CHI SPINGENDOTI AVANTI SI NASCONDE "PER VEDERE L'EFFETTO CHE FA" O DI CHI CON CINISMO APPIATTISCE LE PASSIONI.

    PER RIMANERE IN SERIE A O ANCHE PER RETROCEDERE BISOGNA AVERE UNA SQUADRA E ISCRIVERSI AD UN CAMPIONATO MA SOPRATTUTTO DIVERTIRSI.

    BUONNOTTE

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  9. per "sempre fortitudo in A"
    solo tre precisazioni, visto che si fanno nomi e date...almeno che siano esatte.
    1) "Indifferenti" di Antonio Gramsci è datato 11 febbraio 1917 e non 1924....
    2) il termine "polis" deriva dal greco e non dal latino
    3) il discorso di Robert Kennedy, sull'inadeguatezza del PIL , è del 1968 ( tre mesi prima della sua morte) e non del 1964
    Lucia

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