PRIME IDEE PER MONTEVEGLIO di Enrico Sufritti

Partiamo dall’idea di solidarietà,
solidarietà per me vuol dire relazione, scambio reciproco, rete (se si tratta di più persone), dove non necessariamente si crea un rapporto di aiuto di uno verso l’altro, ma un rapporto di scambio dialettico, che mira a una maggior soddisfazione o anche solo a una situazione soddisfacente per le persone interessate.
Per avere solidarietà ci vuole conoscenza delle situazioni e dei problemi e ascolto, prima di mettere in atto le azioni di solidarietà.
Ritengo che Monteveglio sia un po’ carente nella conoscenza e nell’ascolto, perché relazioni basate sulla presa in considerazione di esigenze vere sono offuscate da una sorta di dominio ideologico, dove tutto si deve adeguare a un controllo superiore, quasi inconscio, a cui sono delegate le linee di indirizzo, le sue scelte concrete e anche le possibilità di cambiamento.
Quindi una società dove ci sono elementi di rigidità di tipo totalitario e carenza di solidarietà responsabile e partecipata.
Questo modo di procedere è presente anche e soprattutto nelle istituzione dove sembra ritenersi più importante l’istituzione in sé che le funzioni dell’amministrazione stessa, cioè garantire la soddisfazione dei bisogni dei cittadini. Dove i cittadini si trovano a scontrarsi contro regole da loro non costruite e non a usufruire di servizi in modo diretto ed efficace, secondo regole responsabilmente condivise.
Se questo problema di tipo ideologico- istituzionale esiste ed è importante noi non dobbiamo perdere l’occasione di puntare anche a una rappresentanza istituzionale, per contribuire a scardinare questo meccanismo, per conoscere le decisioni che si prendono nelle stanze dei bottoni e per proporre scelte e iniziative di colore e sostanza diverse.
Quindi mi sento di ripetere di tenere presente la costruzione di una lista, come momento del processo di responsabilizzazione e solidarizzazione che si sta formando in mezzo a noi.
Secondo queste linee vorrei individuare alcuni temi specifici per il Paese:
-la possibilità di usufruire dei servizi o meglio di avere risposte alle esigenze da parte dei cittadini, non necessariamente in modo organizzato dall’alto, ma in maniera diretta e responsabilmente autogestita (es. strutture per i giovani aperte spesso e organizzate in modo autonomo, un’attività sportiva meno istituzionalizzata).

-l’esigenza di una mobilità più facile e più sana: non solo collegamenti rapidi e frequenti con la ferrovia, ma un servizio diffuso di collegamenti a chiamata o volontari per raggiungere luoghi di incontro e per facilitare relazioni e socialità.

-favorire e non ostacolare, lo sviluppo agricolo- turistico della zona

-sostenere una rete commerciale basata su una filiera corta e i gruppi di acquisto solidali

-ultimo, ma non ultimo, ideare e predisporre strumenti solidaristici di contrasto alla crisi economica, che già da ora comincia ad avere i suoi effetti.

Per affrontare tutto questo occorre, secondo me, sempre seguendo una logica solidaristica, avere un’ottica più ampia e relazionarsi agli altri comuni della Val samoggia, sia per una questione pratica, che quello che costruiamo qui può essere vanificato dall’intervento di un altro Comune, sia per fare delle scelte insieme su problematiche generali, come gli interventi sui trasporti, sulla viabilità, sui servizi e sulla crisi, che forse da soli non riusciamo a fare.
Per fa questo si può anche non prendere in considerazione l’Unione dei Comuni, che può fornire soluzioni burocratiche e a volte più costose, ma mettere in atto confronti ideali e politici comuni.

1 commento:

  1. Anche io ho una visione di Monteveglio, una visione simile a quella qui abbozzata.. in questo paese vivono persone capaci di proporre un cambiamento ma non sono sicuro che siano abbastanza coraggiosi da tentarlo.
    Ritengo che il gruppo nascente riunito nella Monteveglio transizione e tutti i rappresentanti di associazioni, comunità o altro che intendano impegnarsi realmente per migliorare il "benessere" di Monteveglio, debbano cercare di sforzarsi e incominciare a pensare anche alla possibilità di candidare una lista alle prossime elezioni.
    Siamo un piccolo comune in crescita esponenziale (residenzialmente parlando), siamo il comune dei DIRITTI giusto?!abbiamo bisogno di dare un carattere a questo paese:
    ABBIAMO UN PARCO REGIONALE, da custodire come un gioiello e da far conoscere al mondo e invece lo si cementifica;
    ABBIAMO UNA RICCA ZONA INDUSTRIALE, che potrebbe fornire servizi di etica imprenditoriale come un maledetto marciapiede o una ciclabile (e invece si limita a sponsorizzare eventi poco utili alla comunità);
    ABBIAMO UN PAESE RICCO DI FAMIGLIE...E PER I RAGAZZI c'é COSì POCO!
    .... non possiamo permettere che Monteveglio venga rovinata da altri illogici governi ambigui e poco disponibili al dialogo.
    Spero tanto che qualcuno si accorga di quanto è semplice provare a sbagliare!

    cordialmente
    NV

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