C'è posta per te...

Gent.mo Assessore alle Politiche scolastiche e all'Ambiente,

ho letto il suo intervento e mi spiace dover rilevare dalle sue osservazioni, pubblicate giovedi 3 marzo sul blog di MonteveglioBeneComune e sul suo profilo Facebook, uno stato d'animo di tristezza dovuto al "livore" esercitato nei confronti del progetto varato dall'Amministrazione comunale.
Innanzitutto mi pare giusto comunicarLe che ritengo lo strumento da Lei usato, per esternare il suo stato d'animo e per illustrare le buone motivazioni della scelta di una nuova scuola, mi riferisco al blog e al social network Facebook, non consono sia nella forma che nella sostanza a comunicazioni di una istituzione. Ciò per le caratteristiche della platea alla quale questi mezzi informatici sono per lo più indirizzati, platea estremamente ridotta e non significativa.
Per quanto riguarda poi l'epiteto "livore", ho inteso che Lei lo riferisse ad uno scritto anonimo che ha circolato alcuni giorni fa a Monteveglio, dal quale il mio gruppo e la nostra associazione intendono dissociarsi in modo netto ed inequivocabile.
Credo di non sbagliare affermando che il nostro gruppo consigliare e i componenti dell'associazione hanno dimostrato, più e più volte dalla loro costituzione, di lavorare per il bene comune con un atteggiamento, sia nei modi che nella sostanza, di assoluto rispetto e di chiara volontà di proporre, condividere, discutere, valutare argomenti o decisioni per la nostra comunità senza pregiudiziali.
Se Lei, poi, con "accanimento" intende riferirsi alle azioni messe in campo da MonteveglioBeneComune, con lo studio per una soluzione alternativa alla richiesta della popolazione scolastica e la successiva presentazione in pubblica assemblea, ed infine, utilizzando gli strumenti democratici previsti dallo Statuto comunale, la raccolta delle sottoscrizioni di cittadini montevegliesi, credo che ancora molto ci sia da fare per passare dalle parole, ormai abusate, "partecipazione  e democrazia" ai fatti concreti.

Questa è la premessa, ora vengo ad esaminare punto per punto i "fatti".

1) Dire che la scuola "non costa 8 milioni di euro" ma 4milioni e 900mila euro, non credo sia da tutti comprensibile, visto che il progetto di massima, costato alla comunità circa 80mila euro, è stato praticamente stravolto per accogliere i suggerimenti emersi negli incontri con gli addetti ai lavori, prevedendo oltre al blocco delle aule, anche la palestra e l'auditorium che così ne fanno certamente parte integrante con debita assunzione di impegno di spesa deliberato.
Quando poi Lei sostiene che l'edificio deliberato come 1° stralcio "non costerà nulla nei decenni a venire" , mi permetto di interpretare che probabilmente Lei si riferisce solo all'aspetto energetico. Per far funzionare una scuola, infatti, ciò non basta: non dimentichiamoci degli svariati costi di gestione incomprimibili quali personale non docente, pulizie, manutenzioni, trasporto dei pasti, ecc. e, perchè no, gli interessi del finanziamento al quale è necessario ricorrere.
E questi sono solo i costi "materiali": dovremmo certamente considerare anche un costo sociale a carico di coloro che ne usufruiranno, quantomeno per la gestione della mobilità tra i due plessi, e un costo ambientale in termini di consumo del territorio.
Lei dichiara che "la palestra sarà realizzata con bando separato": questo è ovvio, ma Le chiedo: a quali risorse attingerà la comunità?

2) Sì, è vero, come dice Lei che la costruzione della nuova scuola "è totalmente slegata dalla realizzazione della nuova lottizzazione".
Appunto. Con l'attuale situazione di crisi, sopratutto immobiliare, che non accenna a regredire, a maggior ragione il rischio che si corre è di vedere un esemplare costruzione avveniristica piazzata nel nulla.
Mi pare di ricordare, invece, che a suo tempo l'operazione fu proposta proprio come un impianto urbanistico armonico con il recupero, fra l'altro, di storici edifici, ai quali la scuola doveva essere collegata, da adibire a sede di attività correlate alla cultura.
Termina affermando che "qualcuno pensa di finanziare un progetto alternativo" proprio con quei 3milioni 400mila euro derivanti dalla perequazione.
Questo lo dice Lei, noi abbiamo preso in considerazione anche l'ipotesi di una costruzione per stralci, in base alle priorità di emergenza, nel corso degli anni a venire in equilibrio e prudenzialmente con le risorse disponibili. Non è stata tralasciata neanche l'ipotesi, ovviamente da condividere con la cittadinanza, di una tassa di scopo ad hoc.
Della lottizzazione, sinceramente, noi ne faremmo volentieri a meno per molteplici motivi e riteniamo non sarebbe così inopportuno sedersi di nuovo ad un tavolo con le controparti e cercare nuove soluzioni meno impattanti sia per le casse comunali (leggi: futuri servizi richiesti dai nuovi cittadini) che per il territorio.

3) Lei dice che il progetto alternativo "non è realizzabile perchè non ha nessuna possibilità di espansione futura".
Vorrei ricordaLe che non più tardi di mercoledi 23 febbraio abbiamo partecipato all'assemblea di Amministratori e Consiglieri dei comuni dell'Unione e Zola Predosa durante la quale sono stati presentati i contenuti del Documento Preliminare che verrà discusso nella "Conferenza di Pianificazione per il PSC Associato dell’Area Bazzanese".
Mi pare di ricordare, mi corregga se sbaglio, che tutta questa espansione proprio non sia prevista, anzi il documento è un atto di intenti rivolto anche a limitare il consumo di territorio.
Inoltre la "soluzione tampone" non è detto che richieda "un consumo di risorse molto ingente" , perché il costo di massima calcolato deriva da una semplice applicazione del costo al mq., ricavato dal costo della nuova scuola diviso per i mq da realizzare, alla superficie d'ampliamento della soluzione alternativa.
E' legittimo supporre che un ampliamento in zona scolastica già servita da infrastrutture (parcheggi, illuminazione, pedonali, rete fognaria, impiantistica, ecc.) non avrà un costo al mq. al pari di un edificio ex novo costruito su terreno vergine.

Per concludere, devo comunque complimentarmi con Lei per la finale dichiarazione di disponibilità (faccia e cuore) ad un confronto serio e pacato.
Un suggerimento, però, mi permetto di dare: non utilizzi strumenti così selettivi (blog, social network, cellulare): convochi una o più assemblee pubbliche e incontri la cittadinanza attivando modalità di democrazia deliberativa, insieme e in contraddittorio con chi non la pensa come Lei.
Sono certa che i nostri concittadini apprezzerebbero molto e sarebbe una nobile occasione per passare "dal dire al fare", dal "sentito dire" ad una "corretta e trasparente informazione".

            La saluto cordialmente e Le auguro buon lavoro.

Monteveglio, 7 marzo 2011

Il Capogruppo di MonteveglioBeneComune

            Tamara Masi

2 commenti:

  1. beh, con quel che ha scritto l'assessore, dubito fortemente che abbia, non solo il coraggio, ma anche gli strumenti per sostenere un dibattito pubblico con contraddittorio.

    non osate chiedere troppo??

    RispondiElimina
  2. Bisogna sempre chiedere il confronto!!! Esso è uno degli strumenti principali della democrazia.
    Purtroppo però il Sindaco e tutta la sua giunta se ne staranno al calduccio dentro il palazzo comunale senza affrontare il tema in un pubblico dibattito. Hanno già deciso come si deve procedere.......... ed il popolo continuerà a pagare.

    RispondiElimina