INAMMISSIBILE!!!!!

Dopo la tragedia della morte del piccolo Devid nella ricca, opulenta e scintillante Bologna del periodo natalizio, possiamo ancora avere il coraggio di definirci “società civile”?
Da quanto si apprende dalla stampa, pare che i genitori, ai quali il comune o i servizi sociali hanno offerto aiuto, questi li abbiano rifiutati.
E ciò vi pare sufficiente per sentirsi con la coscienza a posto? NO, NO, io credo proprio di NO.
Bisognerebbe chiedersi, e speriamo che chi deve esaminare il caso lo faccia fino in fondo, quale tipo di aiuto e in che maniera è stato loro offerto.
Proviamo ad immaginare per un attimo di essere al posto di quei due giovani genitori, senza un tetto e senza un reddito, che siano italiani o stranieri poco importa, che a poco a poco vedono scivolare via le proprie certezze di condurre una vita “normale”: magari, che so, un periodo di cassa integrazione, o un contratto di lavoro non rinnovato, o un licenziamento della madre perché in maternità, e forse, di conseguenza, uno sfratto per morosità: tante e tutte plausibili potrebbero essere le cause, tutte talmente tragiche da ledere, oltre che una normale vita quotidiana di una famiglia “normale”, anche e soprattutto la propria dignità.
Dignità, sì, proprio dignità. Quella dignità che lo Stato deve garantire in applicazione della Carta Costituzionale, in primo luogo dei primi quattro articoli che è bene qui ricordare:
Art. 1 - L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro
Art. 2 - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale
Art. 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
E allora, al di là delle indagini sul caso e sull’esito dei possibili addebiti di responsabilità che comunque non potranno riportare Devid alla sua mamma e al suo papà, dobbiamo tutti quanti fermarci e chiederci quanta responsabilità abbiamo personalmente nelle nostre azioni quotidiane perché il nostro paese si sia ridotto ad uno scenario che possa partorire casi simili.
Pensiamoci bene ogni volta che, per esempio, accettiamo un lavoro sottopagato, accettiamo il ricatto di firmare contratti di lavoro che vedano annullati i diritti e la tutela conquistate con fatica, compriamo oggetti sottocosto, acquistiamo merci o servizi senza pretendere lo scontrino, assumiamo personale senza garantire al lavoratore la sicurezza di un futuro, deliberiamo impegni per servizi garantiti da volontari “sfruttati”, deliberiamo di decentrare i servizi sociali, ecc. ecc.
Anche adeguandoci allo stile di vita che purtroppo oggi regna siamo corresponsabili di situazioni inammissibili come quelle registrate dalla cronaca.
Possiamo, in coscienza, chiamarci fuori e accettare tutto ciò?
NO, credo proprio di NO!! Dobbiamo svegliarci da questo torpore che ci avvolge, ribellarci ed indignarci con tutta la forza: è in gioco la dignità di ognuno di noi, perché nessuno può realmente credere di essere al sicuro, se non altro con la propria coscienza.

Tamara Masi
(consigliere Monteveglio Bene Comune)

2 commenti:

  1. Non si può che condividere, viviamo nella follia, dove chi più ha,più diventa avido e ruba,ruba soldi alla collettività inglobando patrimoni spropositati alle spalle della povera gente. Gli altri sono impegnati, noi tutti, siamo impegnsati a sopravvivere e non riusciamo neanche a vedere chi è messo peggio di noi. Fondata sul lavoro, se chiudono tutte le aziende e vanno all'estero, quale lavoro, i primari diritti sono calpestati,chi ha lavoro è fortunato anche se fà una vita da schiavo. Quali dirtti?

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  2. ...per chi ha voglia di leggere:
    http://www.bandieragialla.it/node/11993

    Buona giornata! $agittarius

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